24 marzo 2011

Miccoli:"...adesso con le belle giornate meta preferita per i miei figli è Piana degli Albanesi"

Diego e Swami, occhi neri e vivaci come quelli del padre, splendidi frutti del matrimonio con Flaviana. E' a loro che il capitano rosanero dedica ogni momento libero della sua giornata. Diego compirà 3 anni a giugno, Swami ne ha appena compiuti 8. “Miccoli: ...li porto al Giardino Inglese, alle giostre, altre volte andiamo in giro per i negozi in centro, magari a scegliere qualche giocattolo. Adesso con l'arrivo delle belle giornate li porterò a giocare in spiaggia oppure andremo a Piana degli Albanesi a trovare degli amici che hanno un agriturismo con tanti animali e ogni volta per i bambini andare lì è una vera gioia. C'è stato un nuovo ingresso in famiglia, si chiama Trudi, è un minuscolo barboncino bianco che ho regalato a Swami per il suo compleanno, sembra un peluche, d'ora in poi ogni volta che usciremo lo porteremo con noi”.

Altra meta, ormai consueta, degli itinerari del numero 10 rosanero e della sua famiglia è Corleone, comune del quale è cittadino onorario dal 24 settembre 2009. Un riconoscimento conferito per sposare la causa dello sport pulito, senza violenza e libero dalle droghe.

Fabrizio ama il buon cibo, in particolare la pasta ed il pesce e trova ottima sia la cucina siciliana che quella pugliese, ma c'è un piatto che fa la differenza ed al quale non direbbe mai di no, si chiama “Ciceri e tria”, una ricetta tipica del salento. “Una vera delizia - dice- si fa con la pasta fresca ed i ceci”.

Tornando alle passioni, fra quelle di Miccoli c'è notoriamente il Wrestling, che guarda sempre in televisione e, come tutti sanno, dopo ogni gol esulta con il gesto di John Cena, famoso wrestler. Ciò che molti non sanno invece è che il numero 10 rosanero è diventato un vero esperto di “Texas hold'em poker”. “Sono molto bravo -dice- e in questo periodo sto leggendo un libro sulle strategie di gioco, ho intenzione di diventare un professionista del poker alla texana e di dedicarmi con impegno a questo gioco quando lascerò il calcio”.

21 marzo 2011

Zamparini soddisfatto ma i tifosi contenti a metà!!!

Il Presidente Maurizio Zamparini può dirsi soddisfatto. La squadra ha risposto alle sollecitazioni del nuovo tecnico e il risultato di sabato sera ha messo tutti di buon umore, primo tra tutti, appunto, il Presidente rosanero.
Il numero Uno di Viale del Fante, rimarca i motivi che hanno portato alla scelta di Cosmi per tirare fuori il Palermo dal filotto di sconfitte consecutive: "Gli uomini sono gli stessi, il lavoro di Cosmi si vede sulla grinta tirata fuori, già a Genova, dove abbiamo preso un gol su fuorigioco. Anche col Milan, la difesa ha ben funzionato e ciò non dipende da quanti uomini componevano la retroguardia: è un problema di concentrazione e Cosmi è riuscito in questo. Fondamentale avere ritrovato Ilicic, in un ruolo a lui più consono. Pastore? Col Milan c’erano sempre pronti due o tre uomini pronti a marcarlo, vedrete, anche lui si riprenderà molto presto". Una battuta sul prossimo impegno del Palermo…. :"Il derby è una partita dal sapore speciale, che tutti teniamo a vincere, io per primo, chissà che Javier non torni ad essere determinante, come all’andata. Io allo stadio, insieme a Pulvirenti, come all’andata al Barbera? Non credo proprio, non potrei resistere, emozione troppo forte per me".
I tifosi naturalmente sono rimasti contenti per il risultato e per la prestazione ma ancora si respira aria di tensione tra la Presidenza e la tifoseria che quest'ultima rimane spaccata dopo l'esonero di Delio Rossi.

9 marzo 2011

"Tifosi eccezionali, al nostro fianco per tornare in alto. Cosmi diverso da Rossi"

Dedizione e tranquillità. Due doti che ad Javier Pastore non sono mai mancate. Due caratteristiche fondamentali, secondo il "Flaco", per tornare ad esprimersi ad altissimi livelli nel finale di stagione con l'aiuto dei tifosi e di Serse Cosmi.

Javier, come si esce dal momento no?
Stando sereni e lavorando tanto. Innervosirsi quando le cose vanno male non è mai servito a nessuno. Dobbiamo stare tranquilli e impegnarci ancora di più di quanto fatto sinora, abbiamo tutto per potere tornare ai livelli che abbiamo espresso abitualmente in quest'ultimo anno e mezzo.

In cosa si deve migliorare per tornare grandi?
Io non credo sia un problema fisico. Non abbiamo mai accusato particolari cali da quel punto di vista. Sicuramente possiamo fare passi avanti sotto l'aspetto dell'attenzione e della tattica. Fondamentale sarà ritrovare la concentrazione giusta, per ripartire con una striscia positiva di risultati è fondamentale essere sicuri e tranquilli mentalmente.

I tifosi non hanno smesso di sostenervi anche in un momento difficile, in particolare contro l'Udinese.
Il loro aiuto è fondamentale. Da quando sono a Palermo sono stati eccezionali con me e con tutto il gruppo. Ci sono sempre stati vicini, supportandoci qualsiasi fosse il risultato. Non conosco un'altra tifoseria che avrebbe applaudito la nostra squadra dopo la sfida contro i bianconeri. Sono convinto che continueranno a essere al nostro fianco per tornare in alto.

Il Genoa ha fra le sue fila un giocatore che conosci bene, Rodrigo Palacio. Quali saranno i pericoli a cui prestare maggiore attenzione nella partita contro i rossoblù?
E' una squadra che gioca molto bene a calcio, molto forte sulle corsie laterali e che riparte con grande velocità. Palacio è un giocatore che si inserisce perfettamente in questo contesto: dovremo stare attenti a limitare la sua rapidità e la sua capacità di inserirsi. Penso sarà una sfida molto spettacolare.

Come hai trovato il nuovo tecnico rosanero, Serse Cosmi?
E' un tecnico caratterialmente diverso da Rossi, ma altrettanto determinato a portare in alto la nostra squadra. Siamo totalmente a sua disposizione e faremo di tutto per integrarci al meglio nel suo contesto tattico. Mi sembra molto motivato.

Dopo l'incontro con il Genoa affronterete Milan e Catania. Quanto sarà importante questo ciclo di partite?
Sarà decisivo. Sono tre partite fondamentali per dimostrare tutto il nostro valore. Quello che si è visto in queste ultime partite non è il vero Palermo: ne siamo assolutamente consapevoli e vogliamo dimostrare a noi stessi e ai nostri tifosi che possiamo tornare a grandissimi livelli. Con la giusta concentrazione e dedizione possiamo far bene contro chiunque e tornare a far sentire orgogliosi di noi i nostri sostenitori.

8 marzo 2011

Zamparini: non è più una questione di allenatore ma di spogliatoio.

Il vero problema non sono i gol subiti di cui si parla da tanto tempo. E non sarebbe nemmeno l’improvvisa «malattia» di cui soffre l’attacco. Il vero problema di questo Palermo, che non è più una squadra, sta nello spogliatoio. «Me l’hanno nascosto bene il problema, ma adesso ho scoperto che questa squadra è spaccata, che ognuno va per conto suo, che non c’è unità d’intenti. E così, purtroppo, non si va da nessuna parte». Il j’accuse è di Maurizio Zamparini, presidente di un Palermo che non esiste più. Sciolto come un ghiacciolo a Ferragosto. Quattordici gol subiti in quattro partite, zero fatti negli ultimi 312 minuti, quattro sconfitte di fila e un esonero. «Ecco, non avrei mai voluto commentare tutto quello che ci sta succedendo - continua Zamparini - non ho dubbi a dire che è il momento peggiore da quando siamo in serie A. A livello di classifica eravamo messi peggio nel passaggio della gestione Guidolin-Colantuono, ma stavolta non ho più squadra. È stato un dolore vedere il Palermo contro la Lazio. Né un’idea, né grinta, niente di niente. Ho visto tanti fantasmi in campo, giocatori irriconoscibili. Gli argentini sono da serie B, gli sloveni da C. È incredibile l’involuzione di Ilicic e Pastore. E che dire di Muñoz? Sembra un “granchio vuoto”. Per me resta un grandissimo centrale, ma lui - come tutti gli altri - non c’è più con la testa. E non è più una questione di allenatore».

3 marzo 2011

Lettera di Zamparini ai tifosi rosanero

Leggo in questi giorni vari commenti relativi alla situazione del Palermo Calcio e all’esonero dell’allenatore Rossi.

Voglio con questa lettera ai tifosi chiarire per l’affetto e la stima che ho per loro, affetto e stima che sento ricambiata nei miei confronti, il mio pensiero e alcune immagini non vere prospettate da vari personaggi sportivi e non sulla politica del Palermo Calcio.
Il Palermo Calcio, nel quale negli anni ho investito esattamente € 62.450.000 e garantito con fideiussioni personali altri € 21.650.000 per un totale di € 84.100.000, ha negli ultimi anni un bilancio paritario fra entrate ed uscite, malgrado il monte spese (soprattutto stipendi giocatori – tecnici – dirigenti) porti nelle spese un eccesso negativo di circa € 10.000.000 annuo rispetto alle entrate.
La politica economica societaria deve perciò cercare di coprire tale passivo con un attivo derivante da plusvalenze (utile positivo) per la cessione dei giocatori.
Esempio: Cavani costo acquisto ricavo cessione in caso di riscatto
€ 5.000.000 € 17.000.000
utile da cessione in caso di riscatto = € 12.000.000
Da qui la politica societaria di investire nei giovani di grande qualità:
Pastore
Hernandez
Pinilla
Munoz
Garcia
Pedro
Ilicic
Bacinovic
E’ chiaro altresì che i giovani di grande qualità quando si affermano come campioni, vogliono andare in club che garantiscano loro stipendi 3- 4 volte superiori agli attuali cosicché è impossibile tenerli.
Ecco che, come altri club di serie A, il Palermo deve cercare sempre un ricambio di qualità, consapevole di dover attendere, a volte e per alcuni, la completa maturazione.
E’ chiaro da quanto sopra che la politica della società non è quella (come qualcuno scrive poiché non conosce il calcio) di fare quattrini ma di fare quadrare il bilancio per non fallire.
Non so se quando cederò il Palermo potrò recuperare quanto investito da me in questi anni, ma non è stato così in passato (Venezia) e penso non sarà così neanche a Palermo: senza nessun rimpianto poiché il maggior premio per il mio lavoro è stato ed è l’affetto di tutta Palermo.
Ho cercato di spiegare in maniera semplice la politica del Palermo: qualora non fosse chiaro sarò sempre a disposizione poiché il bilancio del Palermo è e sarà sempre trasparente.
Certamente mi addolorano alcuni commenti di personaggi anche noti che parlano di miei vantaggi economici: evidentemente non mi conoscono e anche per loro sono sempre a disposizione con i miei conti chiari.

GESTIONE TECNICA
Come da mia natura do molto e pretendo molto dai miei collaboratori che cerco di qualità.
Questo è necessario per tenere secondo me il Palermo ai livelli attuali subito dietro le 3 – 4 grandi.
Palermo ha avuto allenatori bravi come Guidolin – Del Neri – Colantuono – Rossi e qualcun altro.
A Venezia ho avuto con minori risultati allenatori – Novellino – Prandelli – Ventura – Spalletti -
e parecchi altri.
Sicuramente ho tanti difetti, e fra questi la mancanza di pazienza.
Ma penso che con Rossi ottimo allenatore e maestro e, secondo me, non altrettanto ottimo stratega, la mia pazienza sia stata buona poiché, prima privatamente e quando non ascoltato sui media, esprimevo la necessità di soluzioni difensive che non portassero alla situazione attuale (43 reti al passivo).
Ho preso la decisione dell’esonero perché è mio dovere prendere decisioni quando le ritengo utili per il futuro della squadra e quando perdo la fiducia nell’allenatore.
Posso anche aver sbagliato, come fatto già qualche volta in passato, ma la mia decisione è stata fredda e sorretta da documentazione: ho ritenuto che Rossi avesse perso spinta – entusiasmo- fiducia nella squadra. Lui è pagato molto bene per questo: un impiegato normale deve lavorare 50 anni per guadagnare quello che Rossi guadagna in un anno.
Spero di non aver sbagliato poiché ogni mia decisione passata, odierna e futura è stata, è e sarà sempre per portare il Palermo più in alto.
Per questo ho bisogno sempre del Vostro affetto e anche delle Vostre critiche purchè siano vere e leali come sono io.

Un po’ preoccupato e ferito.
Con affetto.
Il Presidente
Maurizio Zamparini