2 dicembre 2010

Palermo, Pastore: "Nella mia carriera momenti brutti e belli. Prossimo anno col Palermo. Devo tantissimo a Delio Rossi"

Javier Pastore, si racconta in una lunga intervista, parlando dei momenti brutti in cui nessuno credeva in lui e dei momenti belli con la maglia del Palermo e della Nazionale. “Il paragone con Messi? Uno come lui si vede una volta ogni 30 anni. Ci siamo conosciuti prima del Mondiale. Fuori dal campo siamo simili: tranquilli, un po’ timidi. Posso dire con orgoglio che non ho perso nessuna partita di PlayStation contro lui, che a tutti gli altri vince con facilità. Dove sarò l'anno prossimo? Io mi vedo col Palermo. Se si parla di me vuol dire che sto facendo le cose bene. Rimango con i piedi sulla terra. Non leggo tutto quello che si dice di me. I complimenti di Maradona? L’elogio che mi ha commosso di più. Perché Diego l’ha detto molto spontaneamente, non era una frase pensata. Io mi diverto giocando così. Il calcio è un lavoro, ma rimane sempre un gioco. Se ti diverti in campo giocherai meglio. A volte non credo a quello che mi sta succedendo. Tre anni fa i miei amici volevano farmi vedere da una strega. Non giocavo, mi infortunai, nessuno tranne il mio procuratore e la mia famiglia aveva fiducia in me. Penso spesso a quel passato guardando al mio presente, in cui tutto è bello. La cucina siciliana? Tutti i giorni assaggio una salsa nuova. La pasta qui è buonissima. E adoro gli arancini. Mangio troppo, per fortuna non ingrasso. Mi trovo bene a Palermo. Posso uscire di casa, non è come a Napoli per Lavezzi. A Palermo la gente è calda il giusto: ti chiedono una foto, un autografo. Ogni volta che vengo premiato come migliore in campo, un signore che ha un bar mi manda 25 chili di caffè. E poi arrivano frutta e dolci. Ho trovato una dirigenza e dei compagni che mi hanno aiutato tantissimo. Ho imparato molto con Delio Rossi, che mi ha tolto per un mese e mezzo per fare un lavoro tattico difensivo. Finito l’allenamento restava un’ora con me per lavorare. Mi ha insegnato a trovare meglio gli spazi per tornare ad aiutare al centrocampo senza stancarmi.